Sospesa la caccia nelle aree Natura 2000 di Brescia, Cremona e Lecco. Stop al prelievo di pavoncella e moriglione

Su ricorso della Lega per l’Abolizione della Caccia, il TAR di Milano con ordinanza ha sospeso l’efficacia di parte del decreto dirigenziale lombardo riguardante  il calendario venatorio 2020/2021: 

•          sull’intero territorio della Regione Lombardia vietato il prelievo di pavoncella e moriglione,  due specie classificate come Spec 1, cioè minacciate a livello globale;

•          vietata la caccia  nelle aree protette (SIC, ZPS) delle province di Brescia, Cremona e Lecco, causa la mancata valutazione di incidenza (VINCA) del calendario venatorio prevista dalla normativa comunitaria.

La trattazione di merito del ricorso è fissata il 15 luglio 2021, nel frattempo la Regione deve adeguarsi all'ordinanza che considera prevalente l’interesse alla tutela ambientale.

Lamette: pulizia del 25 gennaio 2020, un video

Il video girato da "Caccia e dintorni" in occasione della recente pulizia ai bordi dei canneti nelle Lamette (25 gennaio 2020)https://www.youtube.com/watch?v=AD0Z4Jdqzoc&feature=youtu.be&fbclid=IwAR370JrMf2keo0-3-GN6XVqCwFvbOT6lQaJR7r1fQ996lTTYrdqq_uagtt8

Solo alcune considerazioni:

interessante vedere dal vivo la situazione della zona, almeno quella che è visibile in superficie. Non sono mancati, però, tra i rifiuti rimossi anche quelli derivanti dalla pregressa attività di caccia dei capanni a lago, anche se nel servizio non sono menzionati. 

– sappiamo poi dell’inquinamento da piombo, ricordando, tra l’altro, che un appostamento da caccia era a soli 120 metri dal confine della Riserva, quando già al tempo era in vigore la normativa col divieto di utilizzo di munizionamento a pallini di piombo nel raggio di 150 m dalle rive più esterne delle zone umide. Nella relazione ornitologica del 2016 il gruppo G.R.A. (Gruppo Ricerche Avifauna) esplicitava:  "Sarebbe interessante conoscere i livelli di concentrazione, all’interno dei sedimenti lacustri, di frammenti di piombo derivanti da diversi decenni di attività venatoria”. A questo proposito segnaliamo che la Commissione Europea sta elaborando nuove norme per limitare l'uso di munizioni da caccia contenenti piombo nelle zone umide.

– per quanto riguarda la possibilità di ricorrere a tagli e incendi del canneto per favorirne il rinnovamento, ricordiamo che lo stesso Piano di Gestione delle Torbiere del Sebino prevede la possibilità di sperimentare l’efficacia del contenimento del canneto confrontando le pratiche del taglio e dell’utilizzo del fuoco controllato, con sperimentazione su superfici campione di 50×50 mq. Tale tipologia di intervento ci era stata confermata dall'Ente gestore nella lettera ricevuta dalle associazioni nell’agosto 2018 in seguito alla segnalazione sulla sofferenza del canneto. L’intervento con la pratica del fuoco non ci risulta poi sia stato effettuato. A bruciare una parte del canneto ci pensò nel gennaio del 2019 un incendio.

 

Pulizia lamette: un invito molto “riservato”

Apprendiamo oggi a sorpresa, leggendolo sul Giornale di Brescia nella rubrica settimanale "cacciapensieri", che sabato 25 gennaio si svolgerà una nuova operazione di rimozione dei rifiuti nell'area delle Lamette. 

Nessun comunicato pubblico da parte dell'Ente gestore, come invece fatto in passato, quando si esplicitavano anche tempi e modalità di intervento, tra l'altro concordate con la Prefettura, vista anche la peculiarità naturalistica del sito. 

Come si legge nell'avviso di Federcaccia, il neo presidente Bosio ha scritto direttamente a tutte le associazioni venatorie della Provincia di Brescia chiedendo la disponibilità degli associati a partecipare ad una giornata di pulizia che è stata organizzata per sabato 25 gennaio.


CACCIATORI IN VETRINA
Fa un po' pensare questa sensibilità "alle tematiche ambientali" così ribadita nel comunicato:
– "E’ giunta l’ora di dimostrare"…  
– "una vetrina importante per il nostro impegno"…
– "Facciamo vedere a tutti cosa vuol dire pulire e tutelare l’ambiente! "

…c'era bisogno di un presidente cacciatore per mostrarla?
Ricordiamo che in VETRINA è stata per anni e anni l'ostinazione a non rimuovere i capanni da caccia a lago…e ricordiamo anche il contributo per l'inquinamento da piombo (e non solo)…
Ben venga la collaborazione di tutti, ma rimane davvero incomprensibile questa chiamata a raccolta "riservata" alla sola categoria dei cacciatori.

P.S. Apprendiamo che in giornata, a scoppio ritardato, è pervenuto un laconico invito a due associazioni ambientaliste:

 

Torbiere, rappresentanti delle associazioni: alla prima tentazione per Bosio già un pasticcino?

Alla prima tentazione per Bosio già “un pasticcino "?

Circa la rappresentanza delle associazioni, l’articolo 7 dello statuto dell’Ente gestore parla chiaro, a proposito della composizione della Comunità della Riserva. In totale sono 5 i componenti. 

Nell’invito (v. sotto ritaglio), inviatoci dal pres. Bosio per proporre il delegato delle associazioni ambientaliste, la somma non cambia, ma “stranamente”  si sdoppia il rappresentante delle associazioni piscatorie e venatorie (2) e si accorpano invece quelli di altre due categorie (-1). Abbiamo già risposto, chiedendo di riformulare correttamente la richiesta.

Qui l'art. 7 dello statuto“Partecipano ai lavori della Comunità con diritto di parola 

un rappresentante delle associazioni ambientaliste, 

un rappresentante delle associazioni agricole o produttive, 

un rappresentante delle associazioni venatorie e piscatorie, 

un rappresentante delle associazioni di promozione del territorio

un rappresentante dei fornitori di servizi turistici presenti all’interno della riserva. 

Ciascuna delle categorie di associazioni sopra citate dovrà nominare un solo rappresentante scelto a maggioranza tra le stesse da comunicare all’Ente gestore della Riserva e rimarrà in carica fino alla scadenza del mandato della Comunità della riserva.” 

Con i trattini in rosso abbiamo indicato l'anomalia

Torbiere, un rinnovo cariche che fa discutere

Elezione del presidente e dei componenti del Consiglio di gestione

Si è svolta il 31 ottobre 2019 alle ore 18  la seduta della Comunità della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino per il rinnovo delle cariche (DELIBERA_ELEZIONE_PRESIDENTE_E_C.D.G.).

Erano presenti: il sindaco di Iseo Marco Ghitti, con delega anche della  Provincia di Brescia, il sindaco di Corte Franca Gian Pietro Ferrari, il sindaco di Provaglio Enzo Simonini e il delegato della Comunità montana del Sebino bresciano Marco Musati.

Nell’ottica della solita (e discutibile) prassi, per cui a turno l'indicazione del presidente spetta agli enti comunali territorialmente interessati, è toccato alla nuova amministrazione iseana proporre il candidato, Gianbattista Bosio, eletto all'unanimità. 

La nuova composizione del Consiglio di Gestione:

Presidente e Rappr. del Comune d'Iseo: Giambattista Bosio 

Consiglieri:  Emma Soncini (Provaglio d'Iseo), Gianmario Foresti (Corte Franca), Luca Romele (Comunità Montana Sebino Bresciano). Un altro componente sarà eletto successivamente su proposta della Giunta Regionale. 

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In vista delle nomine la nostra associazione ha condiviso con altre l'invito ad eleggere un Presidente dotato di adeguate e comprovate competenze e che non abbia esperienze personali/lavorative che risultino in esplicita contrapposizione con i fini di tutela della Riserva, quali ad esempio passate o attuali appartenenze/partecipazioni ad associazioni o federazioni legate al mondo venatorio.

A nomine fatte, risulta che il presidente, come altri componenti del CDG, provenga proprio dal mondo venatorio. 

Qui gli articoli usciti sull'argomentoTorbiere, il timone della Riserva passa a BosioBosio alla Torbiere "Avanti con la tutela dell'ambiente"Torbiere è polemica sui nuovi vertici con licenza di cacciaTorbiere, i cacciatori sono in cabina di regiaIl nuovo presidente delle Torbiere del Sebino: "Vado a caccia, è un problema?"Riserva torbiere Sebino, critiche senza senso da animalisti e 5 stelle 


Panoramica della situazione al 2014, quando ancora erano presenti gli appostamenti fissi a lago, di fronte alle Lamette, poi rimossi. In seguito ci sono state alcune variazioni, ma rimane significativo come siano numerosi i capanni che attorniano la Riserva. 

Stop definitivo ai capanni da caccia di fronte alle Lamette

Il Consiglio di Stato ha respinto definitivamente il ricorso presentato dai capannisti contro i provvedimenti di revoca degli appostamenti fissi sul Lago d’Iseo prospicienti alla Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, confermando la sentenza T.A.R. Lombardia, BS, Sez. II, 1 settembre 2017, n. 1076 di primo grado.

Leggi qui: Il Consiglio di Stato abbatte i bunker di caccia sul lago d’Iseo.​

Qui altri articoli on line:

Torbiere, i capanni restano a un chilometro dalla riserva​

Fucilate davanti alle Torbiere Un doppio stop per i cacciatori

I CAPANNISTI intorno alla Riserva NON DEMORDONO!

Dopo la sentenza del Tar di Brescia, pubblicata ai primi di settembre dello scorso anno (http://www.laschiribilla.it/public/?p=4370), con la quale fu rigettato il ricorso dei capannisti e fu convalidata la rimozione degli appostamenti da caccia in seguito alla valutazione di incidenza, ora gli stessi ricorrono in appello al Consiglio di Stato, per l’annullamento previa sospensione della esecutività della sentenza. L’Ente gestore della Riserva si costituirà nuovamente in Giudizio (CDG del 26.03.2018: 08_2018).

 

 

 

 

Appostamenti da caccia ai confini delle Torbiere: il TAR respinge il ricorso dei capannisti

Il Tar di Brescia (sentenza numero 1.076 del 1° settembre 2017) ha respinto il ricorso presentato dai cacciatori contro gli atti dell’Ente gestore della Riserva e della Regione che avevano portato alla revoca dell’autorizzazione ad utilizzare appostamenti fissi posti nei pressi dei confini dell’area protetta. Si tratta di cinque capanni a lago (zona lamette) e di cinque capanni a terra.

In un comunicato stampa la Lac (Lega abolizione caccia) e il Gruppo d’intervento giuridico onlus, che avevano aperto una procedura d’infrazione presso la Commissione europea, rilevando la mancanza di una adeguata valutazione dell’incidenza complessiva, esprimono la propria soddisfazione, ma parlano anche di battaglia ancora aperta perché attorno alle Torbiere esistono ancora molti, troppi appostamenti terrestri la cui esistenza contrasta con la normativa comunitaria che prevede una approfondita valutazione dell’incidenza complessiva di tutte le attività capaci di influire sulla conservazione dei Siti Natura 2000.

Qui gli articoli usciti sull’argomento: http://www.quotidiano.net/benessere/animali/animali-tar-brescia-1.3376120?wt_mc=fbuser​ e

http://www.bresciaoggi.it/territori/sebino-franciacorta/iseo/fucilate-attorno-alle-torbiere-il-tar-dà-un-colpo-di-spugna-1.5940739

Per la cronistoria di questa tormentata vicenda, seguita anche dalla nostra associazione, vedi quihttp://www.laschiribilla.it/public/?tag=capanni-caccia ​

 

 

Torbiere, appostamenti da caccia: sì, ma a 1000 metri dal confine

lamette con capanni 9-11-07Per quanto riguarda gli appostamenti fissi da caccia di fronte alle Lamette si conclude una questione annosa: i capanni devono stare a 1000 metri dal confine della Riserva, il che vuol dire che, in tale raggio, non possono essere installate postazioni da caccia. Non potendo stare in mezzo al lago, i capanni hanno dovuto levare le ancore definitivamente.

Questo è l'esito della Valutazione d'incidenza che ha rilevato come  la Riserva delle Torbiere sia la più importante area di sosta e rifugio per gli uccelli che seguono la rotta della Val Camonica, infatti è la prima zona umida protetta che incontrano in direzione sud.

Secondo il parere del GRA (Gruppo Ricerche Avifauna) gli uccelli hanno la necessità di potersi spostare liberamente tra lago e torbiera, per le loro necessità vitali (alimentazione, riposo notturno, rifugio). Il GRA considera dunque che il ruolo di tutela e salvaguardia dell'avifauna migratrice e svernante, perseguito dalla Riserva e ZSC Torbiere del Sebino, possa venire meno dalla presenza di appostamenti di caccia posti ad una distanza (buffer) inferiore ai 1000 m dai confini della Riserva stessa, con particolare riferimento all'area di contatto con il bacino lacustre del Sebino per le motivazioni sopra espresse di interruzione del corridoio ecologico.(Precisazione GRA per allontanamento capanni caccia allegato 1) 

Come si evince dai rilievi del GRA la questione riguarda però anche tutti gli altri appostamenti, quindi anche quelli a terra, che però ad ora non ci risulta siano stati allontanati a debita distanza.

Qui alcuni articoli sull'argomento usciti sulla stampaVia i cacciatori dalle Torbiere, riserva off  limits per i capanniCapanni, cacciatori all’attaccoCapanni da caccia e Torbiere, situazione carica di tensione

Aggiornamento:torbiere-revocati-capanni-caccia-acqua-via-anche-quelli-terrestri-7f5a2c6c-d412-11e6-af84-204dc5ed0070.shtml

Torbiere: pronta la valutazione d’incidenza dei capanni da caccia

Abbiamo appreso presso l'Ente gestore della Riserva che è stata approntata e inviata in Regione la valutazione d'incidenza riguardante i capanni da caccia posti in aree limitrofe al sito, sia in terraferma che in acqua (Lamette).

E' una questione di cui abbiamo discusso spesso e a lungo negli anni. Nel settembre del 2014 (v.qui) avevamo contestato la " non valutazione" dell'impatto da parte dell'Ente riserva. 

Dopo le pressioni costanti e le iniziative portate avanti soprattutto dalla LAC (Lega Abolizione Caccia) e GIG (Gruppo d’Intervento Giuridico) ora è stata stilata una valutazione che speriamo sia "a regola d'arte" e metta veramente al sicuro l'area protetta.

Qui il link agli articoli di stampa usciti di recente sul tema:

Torbiere del Sebino: la LAC contro gli appostamenti da caccia

Torbiere agitate: i capanni di caccia sempre più in bilico

sassabanek